Tecniche di growl e scream: I primi esempi

Lo screaming è una tecnica di canto particolarmente utilizzata nel black metal, attraverso cui ha conquistato notorietà. Generalmente, Quorthon è considerato il padre di questo stile vocale. Un ulteriore di scream è quello dell’ex cantante dei Death, Chuck Schuldiner, nell’album “The Sound of perseverance”.

Tuttavia, il termine “scream” si può trovare già nel blues – nel periodo in cui questo genere iniziava a fondersi con il ragtime – e, in alcuni casi, anche in alcune opere occidentali classiche, seppur con finalità totalmente diverse da quelle della musica contemporanea.

I primi esempi di scream coincidono con le esibizioni dei musicisti blues di Kansas City, che erano soliti urlare per far sì che la loro voce venisse udita nelle rumorose sale da ballo. La voce urlata divenne un tratto distintivo di queste band e, in particolare, di alcuni artisti come Big Joe Turner e Howlin Wolf.

Anche il growl metal, così come lo conosciamo oggi, affonda le sue radici nel blues. inizialmente, più che una tecnica canora vera e propria, veniva inteso come una sorta di abbellimento vocale, equiparabile, ad esempio, al vibrato e al glissato. In tal senso, è possibile riscontrarne l’utilizzo anche nelle canzoni di Louis Armstrong.

La tecnica growl metal ha caratteristiche simili a quella dello scream come i suoni profondi, cupi e gutturali. Il suo impiego sistematico può essere fatto risalire agli anni ‘60, grazie a gruppi come gli Who, i Creedence Clearwater Revival e i Black Sabbath.

ATTENZIONE!!!
Le tecniche sotto descritte violano ogni norma di buona igiene vocale. Le tecniche di canto estremo sollecitano in modo eccessivo le corde vocali implicando conseguenze anche gravi che, molto spesso, possono compromettere in modo irreversibile il buon funzionamento delle corde vocali stesse. Per ragioni deontologiche la didattica della 6Arte non prevede l’insegnamento delle suddette tecniche, se non espressamente richiesto e preventivamente concordato con l’allievo, consapevole dei rischi che corre.

Tecniche growl e scream: esercizi

Cantare in growl e scream è molto più che semplicemente urlare. Per padroneggiare le tecniche e ottenere così il suono desiderato riducendo il più possibile l’affaticamento delle corde vocali, è necessaria una buona dose di impegno e dedizione, oltre al soprattutto il supporto di un docente preparato. Applicandosi con costanza, i risultati non tarderanno ad arrivare.

Prima di entrare nel vivo delle tecniche di growl e scream, è fondamentale imparare a governare la discesa del diaframma. Il controllo della respirazione è propedeutico in ogni tipologia di canto. La corretta gestione del movimento diaframmatico permette di dosare l’energia, soprattutto nel canto dello screaming, poiché avrai bisogno di molto fiato. Se non impari a governare il movimento diaframmatico, non potrai padroneggiare queste tecniche.

In questo articolo ti forniremo solo un semplice trucco per l’apprendimento della tecnica dell’appoggio: pur essendo molto efficace, tale strategia non si rivela sufficiente al completo apprendimento della tecnica. Diventa quindi necessario specificare che l’allenamento e l’esercizio guidati da docenti seri e competenti si rivelano indispensabili.

La scuola italiana tratta la respirazione diaframmatica sfruttando antagonismi muscolari atti a dosare la discesa del diaframma durante l’atto espiratorio. Tale pratica porta il nome di “appoggio” che si ottiene applicando movimenti naturali e sinergici.

Come fare

Esercizi e tecniche di growl e scream:
Inspirazione: Applica una leggera pressione con entrambi i pollici sulle prime costole inferiori e, aprendo il palmo della mano appoggia le punte delle dita sull’area che si trova pressoché sull’ombelico. Inspira l’aria verificando che prima di tutto l’addome ed il dorso (zona lombare) si contraggano lievemente verso l’esterno. Subito dopo, dilata la gabbia toracica facendo molta attenzione a non sollevare le spalle. Se durante l’inspirazione l’addome si ritrae verso l’interno significa che stai praticando l’inspirazione inversa (o clavicolare) dannosa e inutile ai fini dell’appoggio.

Espirazione: Metti una mano sul fianco appena sopra le anche e con il pollice premi sulla parte dorsale. La seconda mano usala per premere con le dita sull’epigastrio (la parte molle appena sotto lo sterno).
Ora simula un colpo di Tosse e dovresti sentire una spinta verso l’esterno contemporaneamente sulla zona dorsale (in prossimità del pollice) e anteriore (appena sotto lo sterno).

Una volta presa coscienza del movimento prova ad ottenere lo stesso risultato mediante la pronuncia di una “Sssss”. Ricorda che durante la fonazione, tale sensazione viene percepita con intensità pressoché impercettibile. È proprio per questo che una padronanza dell’appoggio ed il sostegno richiede molto tempo allenamento e dedizione prima di di essere assimilata a pieno.

Imparare a respirare correttamente è l’unico modo per attivare quelle che in gergo prendono il nome di “false corde”(o pieghe vestibolari), ovvero quelle corde vocali che solitamente non utilizziamo e che, se opportunamente stimolate, ci permettono di ottenere suoni particolari.

Una volta capito come padroneggiare la respirazione, dunque, è il momento provare i suoni tipici del growl metal e dello scream metal. Questi vengono prodotti attraverso uno sforzo muscolare del nostro tronco: infatti, premendo sul diaframma, il tronco spingerà fuori aria “sforzata”, la quale farà in modo che le corde false (pieghe vestibolari) arrivino a coprire le corde vere impedendone la vibrazione. Il suono, a questo punto, verrà generato dalle corde false risultando alterato.

Ma com’è possibile tirar fuori questo tipo di suono?

Cerca di tirar fuori il ringhio più cattivo di cui sei capace, facendo leva sugli addominali. Sforzando gli addominali otterrai una compressione dell’aria mediante un’azione dei muscoli addominali dorsali, intercostali e il diaframma. L’aria verrà emessa con una pressione di gran lunga maggiore a quella necessaria all’ottenimento di un suono leggero:

Procedimento

  1. Poggia una mano sul ventre appena sotto le costole ed espira senza forzare per creare una forza opposta alla discesa del diaframma.
  2. Emetti un ringhio sommesso. Fa attenzione a non muovere petto e spalle.
  3. Cerca di trasformare il ringhio in una “O” mentre emetti il suono. In questa fase, spingi sugli addominali: assumerai una posizione contratta e il tronco diventerà più rigido.

Se all’inizio non riesci a ottenere il suono desiderato, non preoccuparti, è normale. Potresti anche avvertire una leggera sensazione di bruciore alla gola le prime volte. La pratica, l’abitudine e possibilmente la consulenza da parte di un docente, ti aiuteranno. Mentre esegui l’esercizio, ricorda solo di usare la tecnica dell’appoggio ed il sostegno e di assumere una postura corretta (sterno lievemente rialzato e spalle rilassate verso il basso).

A seconda di quello che vuoi fare e del genere che desideri cantare, puoi aumentare o diminuire la distorsione della voce, data dalla quantità d’aria che decidi di buttare fuori e da quanto sforzo eserciti sia a livello addominale che facciale. Sì, anche la faccia gioca un ruolo decisivo! Più riuscirai a mantenere tesi i muscoli del volto, più il suono uscirà in modo aggressivo.

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