Musica e bambini
Dare ai bambini una concreta possibilità per godere della musica è il primo passo di un lungo percorso fatto di educazione e formazione della persona.
L’intento dev’essere quello di contribuire ad una crescita equilibrata del piccolo.
Ecco perché dovremmo tutti, indipendentemente dai nostri ruoli, partire dalla convinzione che solo questa indispensabile prerogativa potrà indicarci la giusta direzione durante la ricerca di un modo efficace per scegliere gli ascolti e le occasioni che la musica ci offre da proporre al bimbo.
Qualche consiglio?
1) Il rapporto tra loro e la musica, inizia in tenera età
Molti genitori ci chiedono qual è il momento giusto per far avvicinare i bambini alla musica. La nostra risposta è subito.
Non esiste l’età adatta per iniziare l’avvicinamento del bimbo alla musica, è invece consigliato farlo sin dalla più tenera età anche se l’impressione è che lui non possa capire.
Ovvio che se vogliamo che i nostri sforzi educativi siano veramente efficaci è necessario che ogni iniziativa deve corrispondere ad una adeguata proposta didattica o educativa. Per questo motivo, nella nostra scuola, abbiamo dei corsi dedicati ai più piccoli.
Condividere con i bambini la vostra passione per la musica.
Permettere per esempio al nostro piccolo di prendere in mano una chitarra e concedergli di giocarci non è un’azione sbagliata, questo tuttavia non significa avvicinarlo alla musica, per un genitore, la migliore iniziativa consiste nel condividere con lui esperienze musicali di vario genere come ad esempio il ballo, il canto o il semplice ascolto della musica condividendo emozioni e stimoli.
Questa attività ovviamente non va confusa con l’ascolto passivo della radio mentre passiamo l’aspirapolvere o il dare il via ad una playlist di canzoni per bambini mentre prepariamo il pranzo pensando che tale repertorio sia adatto alla loro formazione musicale, sarebbe altresì auspicabile fare ascoltare o possibilmente ascoltare insieme a lui una nutrita scelta di generi musicali, dai più semplici ai più complessi come ad esempio la musica classica o il jazz.
2) Ascoltate musica e cantate con loro
Pur essendo auspicabile l’ascolto di musica colta fin dai primi giorni, è buona cosa essere ragionevoli, evitate di lasciare il vostro piccolo di fronte alla radio mentre viene trasmessa un opera di Dmitrij Šostakovič, molto meglio alternare piccoli momenti magari collegandoli ad un semplice racconto inventato che segua le sensazioni e gli stimoli generati dalla musica.
Mettersi in gioco assieme ai vostri piccoli potrebbe rappresentare un ottima attività ludico educativa per voi e per loro partecipando a spettacoli dal vivo, o meglio ancora iscrivendovi ai corsi di musica per i più piccoli dei quali esiste un ampia scelta, o ancora dedicare un po’ del nostro tempo in casa all’ascolto di musica, al canto, alle letture il tutto in un clima gioviale e rilassato.
Musicisti e pedagogisti promuovono quotidianamente l’importanza del ruolo di un genitore durante il percorso di educazione musicale puntando il dito proprio sul ruolo determinante che la musica ha nello sviluppo delle abilità comunicative del soggetto.
3) Iscrivete i bambini ad un corso di musica dedicato, scegliendo con attenzione la scuola di musica
Intraprendere un corso di musica deve rappresentare un’esperienza piacevole e appagante, scegliete quindi la scuola di musica più adatta alle vostre esigenze con consapevolezza.
Scegliete quindi delle realtà formative che prevedano le varie fasce d’età inserendo il vostro piccolo nella fascia più coerente alle sue abilità.
Per fare ciò avvaletevi della consulenza di professionisti del settore e verificate che i docenti siano preparati in tal senso. Non confondete l’animazione e i giochi del doposcuola con corsi specifici per lo sviluppo delle abilità musicali.
Leggete bene il programma offerto:
A partire dai 3 anni i corsi devono prevedere l’utilizzo dello strumentario ORFF e l’uso della voce, solo al di sopra dei 4 anni è possibile iniziare percorsi più strutturati ma pur sempre graduali.
Dai 6 anni in poi, laddove si evidenzi una spiccata tendenza ad uno strumento musicale specifico sarà possibile iniziare l’avvicinamento allo strumento prescelto con un approccio immediatamente pratico che dia fin da subito all’allievo piccole soddisfazioni nel toccare e suonare lo strumento stesso, affiancando al corso pratico anche le lezioni teoriche che permettano un buon sviluppo dell’orecchio melodico e del senso ritmico parallelamente alla lettura e scrittura della musica, sia mediante pentagramma sia attraverso la creazione di semplici melodie inventate suonate o cantate
Studiare musica attinente alle abilità d’ascolto del bimbo si rivela un ottima prerogativa.
Se siete alla ricerca di un corso di canto o musica dedicato ai bambini e ragazzi, consultate le nostre proposte. Troverete tutte le informazioni necessarie e se lo desiderate è possibile seguire una prima lezione di prova gratuita!
4) Assecondate le preferenze del bambino
La scelta dello strumento dev’essere guidata e corrispondere alle preferenze del bambino e non dei sogni di un genitore.
Ovviamente, va da se che per poter scegliere, un bambino dovrebbe poter prima avere la possibilità di provare più strumenti possibile, e in tal senso una buona propedeutica fa al caso nostro, se però il bimbo non ha ancora deciso, meglio optare per gli strumenti più diffusi come per esempio chitarra o pianoforte o ancora il canto per poi eventualmente cambiare nel caso in cui scoccasse la scintilla e si rivelasse palese una forte inclinazione per uno strumento piuttosto che un altro.
L’offerta didattica della scuola dev’essere in ogni caso ben chiara e finalizzata a scopi ben specifici, insegnare la musica ai bambini richiede grande impegno preparazione pedagogica e nel contempo musicale, esperienza e creatività.
Ogni bimbo è unico e come tale dev’essere seguito per poter dare spazio alla sua creatività che prima o poi si trasformerà in Arte.
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