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Perchè iscrivere un bambino ad un corso di musica?

Perchè iscrivere un bambino ad un corso di musica?

Prima di comincia, meglio sarà per il suo futuro.

Prima si comincia e meglio sarà per il suo futuro.
È dimostrato che è più facile educare il cervello alla musica durante l’infanzia.
Sono i bambini stessi che la sfruttano istintivamente per accrescere le capacità intellettuali;
l’udito si sviluppa prima della vista, il feto inizia a rispondere ai suoni dell’esterno a sole 18 settimane.

Gli effetti della musica sulla memoria.

Secondo i ricercatori, l’ascolto della musica durante la gestazione instilla ricordi duraturi.
Ad alcune donne in gravidanza per esempio, sono state fatte ascoltare delle canzoni riproposte ai figli solo dopo aver raggiunto il primo un anno di età. Risultato? I bambini manifestano un interesse più intenso e prolungato.

Alcuni dei primi ricordi del neonato sono legati alla musica:
Sappiamo che i bambini riconoscono brani che avevano sentito ancora dentro il grembo materno soprattutto le canzoni cantate dalla madre nel periodo di gravidanza, questo perché le vibrazioni della musica risuonano attraverso le ossa.

Perché a mio figlio potrebbe piacere un corso di musica?

I bambini di tenera età amano ascoltare la musica, decodificare I misteri del ritmo della melodia è la tonalità, tutto questo si rivela un bel gioco per piccole menti già nate in sintonia con i suoni.
La dottoressa Laurel Trainor (Direttrice dell’ Istituto Mc. Master di musica e neuroscienze Mc. Master University Hamilton Canada) ha voluto effettuare un esperimento su di un campione di bambini durante primi mesi di vita per stabilire a che età iniziano a capire la struttura musicale.

Applicando degli elettrodi per monitorare l’attività cerebrale ed eseguendo una breve melodia composta di 4 note durante il quale a volte sostituiva solo l’ultima nota è riuscita a dimostrare che il cervello dei bimbi rispondeva ai cambiamenti melodici.

I risultati evidenziavano la loro naturale inclinazione per la musica e la capacità di scomporre le strutture per riconoscere non solo melodie semplici ma anche brani a loro familiari.
Possiamo quindi dire con certezza che anche un bimbo di 4 mesi si accorge quando la sequenza viene modificata dal ricercatore.

Gli effetti della musica sul linguaggio

Come noi adulti, i piccoli sanno riconoscere non solo le singole note ma anche il modo in cui si fondono per creare una struttura. Questo è importante per la musica, ma anche per il linguaggio.
Ogni volta che un bambino ascolta la musica, il cervello viene coinvolto in un processo emotivo e cognitivo e questo è un fenomeno che continua per tutta l’infanzia.

Perchè dovrei iscrivere il mio bimbo che ha poco più di 2 anni ad un corso di musica?

Nell’età evolutiva, la musica, è uno dei fattori che hanno rispetto profondo sulla formattazione del cervello. Se ascoltiamo della musica durante l’infanzia contribuiamo alla crescita del cervello e influenziamo positivamente il suo sviluppo cognitivo. Suonare uno strumento o cantare una canzone accresce il coinvolgimento del cervello rispetto al semplice ascolto.
Ora resta a noi genitori stabilire se sia più consigliabile affidare questo momento così delicato dell’evoluzione di nostro figlio a dei seri professionisti o lasciare tutto al caso.

Quanto fa bene la musica al mio bambino?

L’apprendimento della musica è un’attività che stimola più aree del cervello di qualsiasi altra attività dell’uomo.
La lettura dello spartito coinvolge aspetti positivi e spaziali collegati ai lobi parietali e occipitali, la coordinazione del movimento è gestita dal cervelletto e dalla corteccia motoria e premotoria.
Per eseguire una composizione musicale di qualunque difficoltà sia essa cantata o suonata è necessario ricordare in che punto del brano siamo e prevedere cosa verrà dopo; Funzioni che attivano l’ippocampo e la corteccia prefrontale.
Insomma si attiva una costellazione di funzioni che non si limitano ad un solo ambito.

Che vantaggi potrà avere mio figlio se partecipa ad un corso di musica per bambini?

Tutte le attività cerebrali favoriscono lo sviluppo dell’intelligenza. Le ricerche dimostrano che nei bambini che suonano uno strumento Il quoziente intellettivo può crescere di 7 punti
Secondo la dottoressa Laurel Trainor lo sviluppo della musica velocizza lo sviluppo dell’attenzione e questo avrà delle ripercussioni in qualsiasi ambito dell’apprendimento.

Dove posso trovare una scuola di musica che soddisfi queste esigenze?

Franco Tufano, direttore della 6Arte di Vicenza è da sempre molto sensibile a questo argomento e cura nel minimo dettaglio anche i corsi di musica per bambini. Presso la sua sede di Vicenza si avvale della collaborazione di docenti esperti preparati.
Unendo le loro competenze musicali e formative in ambito ORFF hanno dato vita al corso:
Giocanto”: un opportunità per bambini di tenera età insieme alle loro mamme unica ed irripetibile che permette ai genitori di assistere attivamente durante le lezioni rendendosi conto in prima persona dei benefici ottenibili.

Quanto costa partecipare al corso di musica per bambini “Giocanto”?

Quanto sareste disposti a spendere per una attività che contribuisce in modo significativo allo sviluppo delle capacità cognitive in vostro figlio, sapendo che ciò che non farete oggi non potrà essere in nessun modo fatto in futuro?
Se ragionate in questo senso capirete facilmente che un occasione come questa non può sfuggire, il prezzo non è più un costo economico fine a se stesso ma si trasforma in investimento: Se le capacità cognitive di vostro figlio aumentano grazie a “GIOCANTO” anche il suo futuro apprendimento scolastico potrà trarne giovamento.
Il costo si rivela tuttavia ragionevole con un ottimo rapporto qualità – prezzo.

Quando posso portare il mio bambino ad un corso di musica della 6Arte?

Basta prendere appuntamento per una consulenza gratuita per sapere in quale orario giorno della settimana è possibile partecipare ad una lezione di prova gratuita.

Per saperne di più è possibile contattarci o visualizzare la pagina sui corsi 6arte!

 


6arte scuola di musica a vicenza tecnica di canto corsi

Tecnica di canto

Tecnica di canto: A cosa serve?

La tecnica di canto è quell’insieme di accorgimenti, appresi mediante un corso di canto in cui siano previsti l’allenamento e lo studio, necessari all’allievo per evitare gravi danni alla laringe e alle corde vocali ottenendo in tal modo una voce dal timbro gradevole e potente dotata di una buona tessitura, ovvero un’estensione dalla nota più bassa alla più alta in cui il timbro vocale possa rimanere omogeneo e l’intonazione stabile.

Rimane invece molto più difficile cantare più canzoni di seguito, anche semplici come ad esempio accade in un coro gospel.

Dopo poco tempo un cantante privo di una conoscenza adeguata della tecnica di canto inizierà a sentire fastidio alla gola e la sua voce inizierà a farsi roca e sfiatata.

Se nonostante tutto egli continua a cantare usufruire una corretta tecnica di canto di lì a poco si ritrova afono, e corre il rischio di procurarsi seri danni alle corde vocali.

Ecco perché si rende necessario il contributo di un bravo insegnante di canto che sappia educare l’allievo all’apprendimento di movimenti muscolari sinergici orientati ad ottenere una voce naturale, ricca di armoniche e quindi potente senza dover necessariamente stressare l’apparato fonatorio.

Chi inventò la tecnica di canto?

Fu Manuel Patricio Rodríguez García figlio omonimo del padre illustre cantante, ad essere nominato per la prima volta nel 1835 dal conservatorio di Parigi Professore di canto.

Egli diventò il più illustre docente di canto del ‘800, questo a seguito della creazione del primo metodo di canto:il “Traité complet de l’Art du Chant”, da lui scritto nel 1848. Fu egli stesso ad inventare nel 1855 il laringoscopio.

Tra i suoi allievi più importanti troviamo: Johanna Wagner, Jenny Lind ed Erminia Frezzolini.

Le sue regole enunciate per il passaggio di registro, lo studio della vocalizzazione, e la respirazione costale diaframmatica mantengono ad oggi invariata al loro validità malgrado siano state al centro di svariate discussioni nel corso dei decenni.

Sembrerebbe addirittura che il declino di molte illustri voci femminili nella prima metà del XX secolo, e di quelle maschili, dagli anni ’50 in poi fosse causato dal mancato rispetto delle regole fondamentali da lui scoperte a metà del 1800.

 

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