6arte scuola di musica chitarra accordi semplici

Accordi semplici per accompagnare tante canzoni

Accordi semplici e 9 passaggi per accompagnare tante canzoni.

A volte si pensa sia troppo difficile suonare la chitarra; tuttavia è necessario stabilire a monte obbiettivi facilmente raggiungibili cercando di superarli in un secondo tempo. Esistono molti livelli di preparazione, ma per avere grandi soddisfazioni è necessario iniziare dalle cose semplici. L’importante è non avere fretta, si perché l’unica cosa certa è che nessuno “nasce imparato”. Per diventare bravi serve molto tempo e passione; d’altra parte, se quando ci mettiamo al lavoro non vediamo presto qualche piccolo la motivazione viene meno. Per ora, la buona notizia è che ti basterà imparare solo 9 accordi di chitarra per accompagnare tantissime canzoni famose tra le quali ci saranno sicuramente le tue preferite.

I 9 accordi per chitarra quali sono?

[LA] – [LA min] – [RE] – [Re min] – [MI] – [Mi min] – [Fa] – [SOL] – [DO]
Per ragioni pratiche ti consigliamo di imparare le nomenclature in lingua anglosassone.
[A = La] – [B = Si] – [C = Do] – [D = Re] – [E = Mi] – [F = Fa] – [G = Sol]

Come fare per imparare nel minor tempo possibile?

  1. Inviaci un messaggio tramite il form contatti, ti invieremo un pdf con le istruzioni.
  2. Inizia a provare la diteggiatura dei primi 2 accordi.
  3. Fai pratica suonando in sequenza il primo e il secondo accordo.
  4. Inizia a provare la diteggiatura del 3 accordo.
  5. Fai pratica suonando in sequenza il primo, il secondo ed il terzo accordo.
  6. Prosegui con questo sistema fino al non accordo.
  7. Smetti di guardare le immagini e prova ad eseguire gli accordi leggendo solo le sigle.
  8. Fai pratica con le pennate dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso facendo attenzione agli accordi
    nei quali non devi suonare le corde libere. In un primo tempo cerca di rispettare il tempo di un metronomo
    suonando in corrispondenza del battito e poi cercando di creare delle figure ritmiche con le pennate.
  9. Alterna i nove accordi con pennate ritmiche.
  10. Se hai seguito i 9 punti con diligenza pazienza e precisione dovresti essere in grado di eseguire l’accompagna-
    mento di qualche brano facile.
    Buon divertimento!

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6arte scuola di musica a vicenza accordare la chitarra

Accordare la chitarra in 10 semplici mosse

Accordare la chitarra: Le corde

Le corde sono sei e se suonate liberamente dalla più grossa alla più fina esse generano rispettivamente le note: MI – LA – RE – SOL – SI – MI (8va superiore). La tastiera presenta solitamente 22 tasti per gradi di semitono, ma sono molto diffusi modelli dotati di 21 o 24 tasti. In questi casi la tastiera si presenta più lunga del manico. Nelle tablature i tasti sono numerati progressivamente da 1 a 22, 23, 24.


Come accordare la chitarra: usando il corista o il diapason.

Esistono vari modi di accordare la chitarra durante il tuo corso di chitarra, iniziamo da quello classico ad orecchio.

  1. Accorda la 5° corda (LA) mediante la rispettiva chiave fino a portarla ad emettere un suono il più possibile uguale al suono emesso dal corista/diapason.
  2. Quando avrai ben calibrato l’accordatura della 5° corda suonala premendo sul quinto tasto. In questo modo otterrai un RE che userai come riferimento per accordare la quarta corda.
  3. Accorda la 4° corda RE con rifermento alla nota RE ottenuta come descritto al punto 2.
  4. Quando avrai ben calibrato l’accordatura della 4° corda suonala premendo sul quinto tasto. In questo modo otterrai un SOL che userai come riferimento per accordare la terza corda.
  5. Accorda la 3° corda (SOL) con rifermento alla nota SOL ottenuta come descritto al punto 4.
  6. Quando avrai ben calibrato l’accordatura della 3° corda suonala premendo sul quarto tasto. In questo modo otterrai un SI che userai come riferimento per accordare la seconda corda.
  7. Accorda la 2° corda (Si) con rifermento alla nota Si ottenuta come descritto al punto 6.
  8. Quando avrai ben calibrato l’accordatura della 2° corda suonala premendo sul quinto tasto. In questo modo otterrai un MI che userai come riferimento per accordare la prima corda.
  9. Accorda la 1° corda (Mi) con rifermento alla nota Mi ottenuta come descritto al punto 8.
  10. Ora ti rimane la 6 corda (Mi basso), accordala prendendo come rifermento la nota Mi ottenuta come descritto al punto 8 oppure suonando la prima corda libera.

Conclusioni

Un bravo chitarrista impara ad accordare il suo strumento ad orecchio, ciò non toglie che inizialmente questa operazione possa rivelarsi alquanto complessa. In tal caso potrai avvalerti dell’aiuto di un accordatore elettronico che puoi trovare facilmente sul mercato a prezzi accessibili. Se invece preferisci risparmiare puoi trovare un accordatore gratuito in rete.

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6arte scuola di musica a vicenza cantare con il diaframma corsi di canto individuale

Cantare con il diaframma

Cos’è la respirazione diaframmatica

Se desideri cantare in maniera limpida e potente, devi imparare a conoscere e padroneggiare la respirazione diaframmatica. Questa tecnica di canto ti porterà a capire davvero come cantare con il diaframma. La respirazione diaframmatica prende il nome dal muscolo del diaframma, posizionato tra il torace e l’addome. Il lavoro del diaframma si avverte soprattutto a livello addominale, nella parte anteriore: durante l’inspirazione addome e torace si espandono; poi ritornano in posizione durante l’espirazione (o il canto). Considera la respirazione diaframmatica come il software di gestione dell’aria migliore che c’è, quello che offre le migliori prestazioni di canto possibili, installato nel nostro sistema fin dalla nascita.

I neonati utilizzano in maniera innata la respirazione diaframmatica. Tuttavia, crescendo, tendiamo a sostituire il programma “respirazione diaframmatica” con quello “respirazione alla buona”. Non usando più la respirazione diaframmatica da tempo, probabilmente anche tu avrai la netta sensazione di averla dimenticata e potresti ritenere che sia difficile impararla da zero. In realtà, si tratta soltanto di rinfrescare qualcosa che già conosci.

Impara a respirare con il diaframma: esercizi utili

Bene, a questo punto avrai capito che per ottenere un suono potente devi usare la respirazione diaframmatica. Tuttavia, potrebbe darsi che tu abbia l’impressione di non riuscire neanche a sentirlo questo diaframma. Da dove iniziare quindi?

Per non correre il rischio di perdersi nel mare magnum della teoria, entriamo subito nel vivo della pratica, così da percepire meglio il diaframma, stimolarlo, ritrovare familiarità e riconnetterci con la respirazione diaframmatica, usandola in modo consapevole. Lo possiamo fare in molti modi, alcuni anche divertenti. Eccone alcuni:

  • Gonfiare un palloncino
  • Imitare il rumore di una moto che accelera
  • Tossire
  • Sbuffare come un cavallo
  • Fare le bolle di sapone
  • Respirare come i cani con la lingua di fuori
  • Ridere come Babbo Natale
  • Sospirare sognando
  • Respirare da sdraiati con un libro sulla pancia
  • Respirare nella posizione yoga “balasana”, o posizione del bambino

Imparare a respirare correttamente, significa aiutare la propria voce a essere potente e precisa. Ecco qui un altro utile esercizio per migliorare sensibilmente la propria capacità di respirare con il diaframma.

Prova a prendere un respiro profondo. Senti nulla? Molto probabilmente sentirai come un rumore di sottofondo. Un respiro rumoroso indica che stai chiudendo la gola. È probabile, infatti, che nel prendere aria tu senta come un senso di oppressione.

L’esercizio che ti propongo è molto semplice e serve a eliminare questo fastidioso senso di occlusione. Non dovrai fare altro che sforzarti di respirare facendo meno rumore possibile. Non occorre forzare in fase di inspirazione: prendi aria con dolcezza, ma, allo stesso tempo, con decisione. Lascia che i tuoi polmoni si riempiano, facendo attenzione a non produrre suoni. Dopo un po’ di prove, otterrai un’appagante sensazione di apertura delle vie respiratorie.

Se quest’ultimo esercizio dovesse risultare difficoltoso, potresti provarne una variante. Inizia inspirando con il naso. Dopo aver preso un po’ di aria, apri la bocca e continua a prendere aria. In questo modo, respirerai sia con il naso che con la bocca, ottenendo di nuovo una sensazione di apertura. Mentre esegui l’esercizio, come per quello precedente, fai attenzione a non emettere versi o suoni di sorta: la respirazione deve essere calma e silenziosa, di modo che tu non avverta fastidi e sensazioni occlusive.

Il segreto della voce sta nel rilassamento

Utilizzando i semplici metodi sopraelencati, riuscirai in breve tempo a percepire meglio il movimento del diaframma. Provando, fai attenzione a ogni minima variazione a livello addominale. Ricorda sempre che la prima regola per respirare correttamente è rilassarsi.

Respiriamo in modo scorretto quando siamo agitati, ansiosi e tesi; e spesso ciò avviene proprio prima di cantare, quando invece avremmo bisogno di essere calmi e concentrati. Come possiamo ritrovare calma, concentrazione e una migliore respirazione in pochi minuti? Allo scopo esistono diverse tecniche meditative e di rilassamento, basate sulla respirazione diaframmatica. Con un po’ di pratica, sarai in grado di sciogliere a comando lo stress e le tensioni muscolari e finalmente capirai come cantare con il diaframma.

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6arte scuola di musica a vicenza tecniche di growl e scream

Tecniche di growl e scream

Tecniche di growl e scream: I primi esempi

Lo screaming è una tecnica di canto particolarmente utilizzata nel black metal, attraverso cui ha conquistato notorietà. Generalmente, Quorthon è considerato il padre di questo stile vocale. Un ulteriore di scream è quello dell’ex cantante dei Death, Chuck Schuldiner, nell’album “The Sound of perseverance”.

Tuttavia, il termine “scream” si può trovare già nel blues – nel periodo in cui questo genere iniziava a fondersi con il ragtime – e, in alcuni casi, anche in alcune opere occidentali classiche, seppur con finalità totalmente diverse da quelle della musica contemporanea.

I primi esempi di scream coincidono con le esibizioni dei musicisti blues di Kansas City, che erano soliti urlare per far sì che la loro voce venisse udita nelle rumorose sale da ballo. La voce urlata divenne un tratto distintivo di queste band e, in particolare, di alcuni artisti come Big Joe Turner e Howlin Wolf.

Anche il growl metal, così come lo conosciamo oggi, affonda le sue radici nel blues. inizialmente, più che una tecnica canora vera e propria, veniva inteso come una sorta di abbellimento vocale, equiparabile, ad esempio, al vibrato e al glissato. In tal senso, è possibile riscontrarne l’utilizzo anche nelle canzoni di Louis Armstrong.

La tecnica growl metal ha caratteristiche simili a quella dello scream come i suoni profondi, cupi e gutturali. Il suo impiego sistematico può essere fatto risalire agli anni ‘60, grazie a gruppi come gli Who, i Creedence Clearwater Revival e i Black Sabbath.

ATTENZIONE!!!
Le tecniche sotto descritte violano ogni norma di buona igiene vocale. Le tecniche di canto estremo sollecitano in modo eccessivo le corde vocali implicando conseguenze anche gravi che, molto spesso, possono compromettere in modo irreversibile il buon funzionamento delle corde vocali stesse. Per ragioni deontologiche la didattica della 6Arte non prevede l’insegnamento delle suddette tecniche, se non espressamente richiesto e preventivamente concordato con l’allievo, consapevole dei rischi che corre.

Tecniche growl e scream: esercizi

Cantare in growl e scream è molto più che semplicemente urlare. Per padroneggiare le tecniche e ottenere così il suono desiderato riducendo il più possibile l’affaticamento delle corde vocali, è necessaria una buona dose di impegno e dedizione, oltre al soprattutto il supporto di un docente preparato. Applicandosi con costanza, i risultati non tarderanno ad arrivare.

Prima di entrare nel vivo delle tecniche di growl e scream, è fondamentale imparare a governare la discesa del diaframma. Il controllo della respirazione è propedeutico in ogni tipologia di canto. La corretta gestione del movimento diaframmatico permette di dosare l’energia, soprattutto nel canto dello screaming, poiché avrai bisogno di molto fiato. Se non impari a governare il movimento diaframmatico, non potrai padroneggiare queste tecniche.

In questo articolo ti forniremo solo un semplice trucco per l’apprendimento della tecnica dell’appoggio: pur essendo molto efficace, tale strategia non si rivela sufficiente al completo apprendimento della tecnica. Diventa quindi necessario specificare che l’allenamento e l’esercizio guidati da docenti seri e competenti si rivelano indispensabili.

La scuola italiana tratta la respirazione diaframmatica sfruttando antagonismi muscolari atti a dosare la discesa del diaframma durante l’atto espiratorio. Tale pratica porta il nome di “appoggio” che si ottiene applicando movimenti naturali e sinergici.

Come fare

Esercizi e tecniche di growl e scream:
Inspirazione: Applica una leggera pressione con entrambi i pollici sulle prime costole inferiori e, aprendo il palmo della mano appoggia le punte delle dita sull’area che si trova pressoché sull’ombelico. Inspira l’aria verificando che prima di tutto l’addome ed il dorso (zona lombare) si contraggano lievemente verso l’esterno. Subito dopo, dilata la gabbia toracica facendo molta attenzione a non sollevare le spalle. Se durante l’inspirazione l’addome si ritrae verso l’interno significa che stai praticando l’inspirazione inversa (o clavicolare) dannosa e inutile ai fini dell’appoggio.

Espirazione: Metti una mano sul fianco appena sopra le anche e con il pollice premi sulla parte dorsale. La seconda mano usala per premere con le dita sull’epigastrio (la parte molle appena sotto lo sterno).
Ora simula un colpo di Tosse e dovresti sentire una spinta verso l’esterno contemporaneamente sulla zona dorsale (in prossimità del pollice) e anteriore (appena sotto lo sterno).

Una volta presa coscienza del movimento prova ad ottenere lo stesso risultato mediante la pronuncia di una “Sssss”. Ricorda che durante la fonazione, tale sensazione viene percepita con intensità pressoché impercettibile. È proprio per questo che una padronanza dell’appoggio ed il sostegno richiede molto tempo allenamento e dedizione prima di di essere assimilata a pieno.

Imparare a respirare correttamente è l’unico modo per attivare quelle che in gergo prendono il nome di “false corde”(o pieghe vestibolari), ovvero quelle corde vocali che solitamente non utilizziamo e che, se opportunamente stimolate, ci permettono di ottenere suoni particolari.

Una volta capito come padroneggiare la respirazione, dunque, è il momento provare i suoni tipici del growl metal e dello scream metal. Questi vengono prodotti attraverso uno sforzo muscolare del nostro tronco: infatti, premendo sul diaframma, il tronco spingerà fuori aria “sforzata”, la quale farà in modo che le corde false (pieghe vestibolari) arrivino a coprire le corde vere impedendone la vibrazione. Il suono, a questo punto, verrà generato dalle corde false risultando alterato.

Ma com’è possibile tirar fuori questo tipo di suono?

Cerca di tirar fuori il ringhio più cattivo di cui sei capace, facendo leva sugli addominali. Sforzando gli addominali otterrai una compressione dell’aria mediante un’azione dei muscoli addominali dorsali, intercostali e il diaframma. L’aria verrà emessa con una pressione di gran lunga maggiore a quella necessaria all’ottenimento di un suono leggero:

Procedimento

  1. Poggia una mano sul ventre appena sotto le costole ed espira senza forzare per creare una forza opposta alla discesa del diaframma.
  2. Emetti un ringhio sommesso. Fa attenzione a non muovere petto e spalle.
  3. Cerca di trasformare il ringhio in una “O” mentre emetti il suono. In questa fase, spingi sugli addominali: assumerai una posizione contratta e il tronco diventerà più rigido.

Se all’inizio non riesci a ottenere il suono desiderato, non preoccuparti, è normale. Potresti anche avvertire una leggera sensazione di bruciore alla gola le prime volte. La pratica, l’abitudine e possibilmente la consulenza da parte di un docente, ti aiuteranno. Mentre esegui l’esercizio, ricorda solo di usare la tecnica dell’appoggio ed il sostegno e di assumere una postura corretta (sterno lievemente rialzato e spalle rilassate verso il basso).

A seconda di quello che vuoi fare e del genere che desideri cantare, puoi aumentare o diminuire la distorsione della voce, data dalla quantità d’aria che decidi di buttare fuori e da quanto sforzo eserciti sia a livello addominale che facciale. Sì, anche la faccia gioca un ruolo decisivo! Più riuscirai a mantenere tesi i muscoli del volto, più il suono uscirà in modo aggressivo.

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6arte scuola di musica a vicenza vocalizzi per bambini

Vocalizzi per bambini

 

Vocalizzi per bambini - La prima fase del riscaldamento: il respiro

Indispensabili per insegnare ai bambini come controllare la propria voce, le tecniche di respirazione sono semplici, intuitive e divertenti. La sessione inizia svuotando i polmoni, tramite una profonda espirazione. Segue una lenta inspirazione della durata di quattro battiti. In questa fase spalle e petto non dovrebbero né salire né scendere. Pertanto, è utile chiedere ai bambini di poggiare le mani sulle spalle per esercitare una leggera pressione verso il basso durante gli esercizi, così che rimangano ferme.

Le esercitazioni possono essere svolte sia in piedi che sdraiati. Si alternano ad altri esercizi come quello del sibilo, del ronzio e del canto a bocca chiusa, la cui esecuzione permetterà ai piccoli cantanti di acquisire un maggior controllo del diaframma.

Esplorazione vocale

L’esplorazione vocale aiuta i bambini a prendere confidenza con le note del pentagramma e ad allenare l’orecchio. Si tratta del primo vero approccio alla musica e, in quanto tale, dovrebbe essere libero, creativo e divertente. Inizia facendo loro cantare un “ah”, magari aiutandoti con il piano, invitandoli a riprodurre con la voce la nota. Poi sali e scendi di tono, in modo da introdurli alle scale musicali.

È abbastanza frequente che i bambini non riescano immediatamente a capire la differenza tra suoni alti e suoni bassi. Per ovviare a tale inconveniente, può essere una buona idea accompagnare i diversi toni con un gesto della mano. I bambini, infatti, sono molto visivi: apprendono meglio se coinvolti da figure e colori. Invita uno dei tuoi allievi a disegnare una forma e incoraggia gli altri a riprodurla con la voce. Si tratta di un interessante escamotage didattico che saprà aumentare il loro interesse e agganciarne l’attenzione.

Dizione

La dizione è la capacità di pronunciare chiaramente suoni, parole e frasi. È impossibile farlo senza una corretta articolazione, ovvero senza un movimento sinergico di mascella, palato, labbra e lingua. Gli esercizi vocali per la dizione devono essere integrati in una routine di riscaldamento orientata ai più piccoli, di modo da migliorare la mobilità di questi organi.

Gli esercizi di pronuncia lavorano sulla chiarezza delle emissioni dei suoni. Inizia dalle vocali, assicurandoti che i bambini le cantino con la corretta posizione delle bocca. Lavora anche sull’apertura della gola, insegnando loro a cantare “sbadigliando”. Concentrati poi sulle note, esortandoli a focalizzare l’attenzione sulle vibrazioni del palato.

Apprendimento dei concetti musicali

Un riscaldamento completo include anche l’apprendimento di nuovi concetti musicali. Le prime canzoni sono occasioni perfette affinché i bambini imparino in maniera naturale a leggere gli spartiti, a individuare quarti, metà, note intere, pause e a migliorare la propria musicalità, acquisendo il senso del ritmo.

Il riscaldamento come base del canto

Non è possibile cantare senza una preparazione preliminare adeguata, a nessun livello. I vocalizzi sono necessari per i principianti, per i cantanti esperti e, a maggior ragione, per i bambini. Consente loro di apprendere il modo corretto di respirare, migliorare la dizione, utilizzare tutte le capacità dell’apparato vocale e di sviluppare a pieno il potenziale della voce. E tutto questo preservando gli unici elementi che non dovrebbero mai mancare in nessuna routine didattica: il gioco e il divertimento.

Vocalizzi per bambini

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