Insegnare musica ai bambini
Insegnare musica ai bambini: Incoraggia alla pratica
La musica si impara meglio facendo, piuttosto che leggendo o scrivendo. Rendi attive le tue lezioni, condensando in loro un pieno di energia. Ripensa ai tempi in cui sei stato uno scolaro. Quali ricordi ti affiorano alla mente? Di certo non quelli in cui fissavi passivamente le pagine di un libro farcito di teoria.
Per stimolare l’attenzione e rendere l’apprendimento più piacevole, aggiungi azione e dinamismo alle tue lezioni. Far tenere il ritmo delle canzoni e cantare sono solo alcuni semplici modi per farlo, senza la necessità di attrezzature specialistiche. Combinare l’ascolto con la creazione di musica è il modo più efficace per stimolare il processo didattico.
Per approfondire vedere anche il post: Vocalizzi per bambini.
Allontana la noia
Non c’è nulla di più breve dell’attenzione dei bambini. Non è raro che questi si sentano sopraffatti quando si presenta loro una lunga serie di compiti da eseguire. Ecco perché è necessario adattare le lezioni al loro livello di concentrazione. Evita di costruire una lezione su un’unica, interminabile attività, ma suddividila in piccole fasi della durata di 5-15 minuti ciascuna. Una singola lezione dovrebbe includere:
- Ascolto;
- Suonare strumenti;
- Lettura;
- Scrittura;
- Composizione.
Insegna la musica che piace ai tuoi studenti
Per ottenere un immediato coinvolgimento dei bambini, utilizza le loro canzoni preferite come strumento didattico. Qualsiasi tipo di genere musicale può costituire una risorsa preziosa per l’insegnamento e l’apprendimento. Non è obbligatorio trasmettere nozioni avvalendosi esclusivamente di generi tradizionali come la musica classica o barocca.
Lascia che i bambini interagiscano tra loro
L’aula di musica è il luogo migliore per incoraggiare l’interazione tra gli studenti. Introduci nelle tue lezioni un tipo di apprendimento basato sullo scambio. Dividi i tuoi studenti in piccoli gruppi e assegna loro dei progetti. I progetti di gruppo sono coinvolgenti, stimolano la creatività e aiutano i bambini a rimanere concentrati su un singolo compito a lungo. Inoltre, favoriscono l’acquisizione di abilità trasversali come la capacità decisionale e il problem solving.
Stimola la creatività
Una volta che i bambini avranno iniziato a prenderci gusto e a portare a termine semplici attività, divertendosi è il momento di far esplodere il loro potere creativo. Come? Assegna loro un progetto di composizione musicale, senza voto finale, che li incoraggi a produrre qualcosa di nuovo seguendo un proprio, personale gusto.
Per apprendere la musica non basta la teoria, ma è necessario fare tanta pratica. Uno spazio sicuro, libero dai giudizi, in cui esprimere se stessi, rappresenta un potente strumento di educazione emotiva e sentimentale, in grado di favorire lo sviluppo armonioso della personalità.
Preparali a un’esibizione
L’esibizione è un elemento importante dell’educazione musicale ed emotiva dei giovani allievi; un momento in cui i bambini possono mostrare con orgoglio ai propri genitori ciò che hanno appreso durante l’anno. Per chiudere il percorso accademico, organizza un grande concerto che coinvolga tutta la classe.
Se non è possibile organizzarne uno tradizionale, affidati alla tecnologia e lavora alla produzione di un video di esibizione da condividere su Youtube. Un ulteriore passo potrebbe includere la creazione di un canale apposito, in cui gli studenti si sentano incoraggiati a condividere costantemente i loro progressi.
Ecco le varie fasi che comprende l’insegnare musica ai bambini.
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Vocalizzi per bambini
Vocalizzi per bambini - La prima fase del riscaldamento: il respiro
Indispensabili per insegnare ai bambini come controllare la propria voce, le tecniche di respirazione sono semplici, intuitive e divertenti. La sessione inizia svuotando i polmoni, tramite una profonda espirazione. Segue una lenta inspirazione della durata di quattro battiti. In questa fase spalle e petto non dovrebbero né salire né scendere. Pertanto, è utile chiedere ai bambini di poggiare le mani sulle spalle per esercitare una leggera pressione verso il basso durante gli esercizi, così che rimangano ferme.
Le esercitazioni possono essere svolte sia in piedi che sdraiati. Si alternano ad altri esercizi come quello del sibilo, del ronzio e del canto a bocca chiusa, la cui esecuzione permetterà ai piccoli cantanti di acquisire un maggior controllo del diaframma.
Esplorazione vocale
L’esplorazione vocale aiuta i bambini a prendere confidenza con le note del pentagramma e ad allenare l’orecchio. Si tratta del primo vero approccio alla musica e, in quanto tale, dovrebbe essere libero, creativo e divertente. Inizia facendo loro cantare un “ah”, magari aiutandoti con il piano, invitandoli a riprodurre con la voce la nota. Poi sali e scendi di tono, in modo da introdurli alle scale musicali.
È abbastanza frequente che i bambini non riescano immediatamente a capire la differenza tra suoni alti e suoni bassi. Per ovviare a tale inconveniente, può essere una buona idea accompagnare i diversi toni con un gesto della mano. I bambini, infatti, sono molto visivi: apprendono meglio se coinvolti da figure e colori. Invita uno dei tuoi allievi a disegnare una forma e incoraggia gli altri a riprodurla con la voce. Si tratta di un interessante escamotage didattico che saprà aumentare il loro interesse e agganciarne l’attenzione.
Dizione
La dizione è la capacità di pronunciare chiaramente suoni, parole e frasi. È impossibile farlo senza una corretta articolazione, ovvero senza un movimento sinergico di mascella, palato, labbra e lingua. Gli esercizi vocali per la dizione devono essere integrati in una routine di riscaldamento orientata ai più piccoli, di modo da migliorare la mobilità di questi organi.
Gli esercizi di pronuncia lavorano sulla chiarezza delle emissioni dei suoni. Inizia dalle vocali, assicurandoti che i bambini le cantino con la corretta posizione delle bocca. Lavora anche sull’apertura della gola, insegnando loro a cantare “sbadigliando”. Concentrati poi sulle note, esortandoli a focalizzare l’attenzione sulle vibrazioni del palato.
Apprendimento dei concetti musicali
Un riscaldamento completo include anche l’apprendimento di nuovi concetti musicali. Le prime canzoni sono occasioni perfette affinché i bambini imparino in maniera naturale a leggere gli spartiti, a individuare quarti, metà, note intere, pause e a migliorare la propria musicalità, acquisendo il senso del ritmo.
Il riscaldamento come base del canto
Non è possibile cantare senza una preparazione preliminare adeguata, a nessun livello. I vocalizzi sono necessari per i principianti, per i cantanti esperti e, a maggior ragione, per i bambini. Consente loro di apprendere il modo corretto di respirare, migliorare la dizione, utilizzare tutte le capacità dell’apparato vocale e di sviluppare a pieno il potenziale della voce. E tutto questo preservando gli unici elementi che non dovrebbero mai mancare in nessuna routine didattica: il gioco e il divertimento.
Vocalizzi per bambini
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Canto e bambini: Consigli pratici
Canto e bambini
Parti da canzoni semplici
Introdurre ai bambini brani, orecchiabili e facili da ricordare è un buon modo per agevolare il processo di apprendimento. Una canzone adatta a questo scopo dovrebbe contenere intervalli ristretti e frasi melodiche corte, un testo semplice per facilitare la memorizzazione e una durata breve. Ricorda che le sessioni di canto devono essere prima di tutto divertenti. Agevolerai di molto la comprensione di nuove conoscenze, se saprai alimentare l’entusiasmo dei bambini.
Canta per loro
Il modo migliore per insegnare canto ai bambini consiste nel cantare per loro. È preferibile canticchiare senza l’accompagnamento di una base, per sviluppare al meglio le loro capacità. Attraverso l’osservazione, infatti, i bambini apprendono in maniera spontanea il modo in cui muovere la bocca, respirare e produrre tonalità diverse. Cantare per loro, inoltre, è il mezzo più efficace per trasmettere della passione genuina per questa attività.
Incoraggiali a inventare canzoni e melodie
Inventare melodie è un gioco divertente che incoraggia l’esplorazione vocale e aiuta i bambini a destreggiarsi tra intonazione e tonalità diverse, divertendosi. Per spronarli a crearne di nuove si può partire da frasi comuni, che sei solito rivolgere loro, riadattandole sulla base di canzoni molto semplici e dal motivetto orecchiabile.
Usa il corpo intero per insegnare il solfeggio
Il solfeggio è una pratica indispensabile per imparare a conoscere le note, i toni e gli intervalli. Molti bambini, in una fase iniziale di apprendimento, non capiscono immediatamente la differenza tra un suono basso e uno alto. Aiutarsi con gesti e movimenti è un buon modo per superare questo particolare tipo di difficoltà. Assegna a ogni parte del tuo corpo una nota e indica i toni alti e quelli bassi con il palmo della mano. Coinvolgere tutto il corpo durante elementari esercizi di solfeggio aiuta i bambini a individuare le note e le loro diverse tonalità con maggiore facilità. Permette, inoltre, di mantenere vivo l’interesse e l’entusiasmo per l’apprendimento.
Come inizia una lezione di canto per bambini
Ogni lezione inizia con semplici esercizi di stretching e postura. I bambini amano muoversi e fare attività fisica. Comincia dando loro obiettivi brevi e semplici da raggiungere, di modo da non perderne l’attenzione. Gli allungamenti e la postura si accompagnano ad alcune tecniche base di respirazione. Durante l’inspirazione la pancia dovrebbe espandersi; con l’espirazione dovrebbe invece contrarsi.
Mentre viene eseguita la respirazione profonda, le spalle e il petto dovrebbero rimanere ferme. Insegnare ai bambini a mantenere una postura corretta durante il canto è fondamentale, tuttavia non bisogna scoraggiarsi se inizialmente l’esecuzione di questi esercizi dovesse risultare difficoltosa. Questa routine ha soprattutto lo scopo di preparare i bambini all’apprendimento da un punto di vista mentale, facendo capire loro come funziona una vera lezione di canto.
Perché insegnare canto e musica ai bambini
Le voci dei bambini non possono essere paragonate a quelle dei cantanti adulti.
Le loro corde vocali sono molto fine ed elastiche. Grazie a queste caratteristiche esse permettono l’emissione di note estremamente acute, note che andranno via via scomparendo durante il periodo dello sviluppo quando finalmente l’estensione sarà definitivamente consolidata.
Tuttavia, le lezioni di canto in tenera età si rivelano estremamente efficaci ed offrono una marcia in più alla formazione di un piccolo cantante, in quanto, oltre ad allenare e stimolare il talento, educano il bambino fin da subito ad assimilare abitudini utili ad evitare possibili danni a lungo termine. Le buone tecniche canore apprese da bambini maturano nel tempo e si traducono solitamente in una voce stabile e affidabile per il resto della vita.
Se vuoi trasmettere ai più piccoli la passione per la musica, i nostri corsi di canto per bambini sono disponibili dai 2 fino ai 9 anni di età.
Vuoi saperne di più? Contattaci o visualizza la pagina sui corsi 6arte!
Corsi di canto per bambini
Corsi di canto per bambini: Sol La Si Gioca e Giocanto
I corsi di canto per bambini “SOL LA…SI GIOCA!” BABY (2-3 anni), “SOL LA…SI GIOCA!” KIDS (4-5 anni) e “GIOCANTO” (6-10 anni) vengono proposti a cicli di 10 lezioni da 40 minuti l’una, a cadenza settimanale.
Le eventuali lezioni perse causa assenza della docente verranno tutte recuperate.
A fine ciclo verrà eventualmente inserita una lezione unica di recupero per tutti coloro che sono stati assenti causa malattia.
È possibile concordare con la segreteria una lezione di prova gratuita anche a ciclo già iniziato, con eventuale successiva iscrizione ad un costo ridotto.
Calendario completo non ancora definito
Sol La Si Gioca Baby (2-3 anni) e Kids (4-5 anni)
Il progetto “SOL LA…SI GIOCA!” proposto dalla 6Arte Scuola di Canto e Musica di Vicenza fonde il gioco con la musica, due componenti fondamentali per l’infanzia, in quanto permettono loro di crescere, emozionarsi e avvicinarsi all’arte. I bambini hanno bisogno di stimoli per crescere e divertirsi nel modo giusto, e questo percorso è strutturato in modo da offrire loro queste opportunità: conosceranno infatti il suono e l’espressività del movimento attraverso corpo e strumenti non convenzionali, avventurandosi in un viaggio musicale, relazionale ed emozionale assieme ai loro coetanei.
Per chi | bambini dai 2 ai 5 anni (Scuola dell’Infanzia)
Quando | il GIOVEDÌ (data di inizio da definire)
Dove | 6Arte – Via Div. Folgore 7/D – Vicenza
Durata | 10 lezioni della durata di 40 minuti ciascuna
Orario:
SEZIONE BABY (2-3 anni): ore 17.00-17.40 (è richiesta la presenza di un adulto)
SEZIONE KIDS (4-5 anni): ore 17.45-18.25 (accompagnati da un genitore)
Cosa portare | Abbiamo tutto noi!
Costo corso | € 150,00
Costo iscrizione | € 15
Info | segreteria@6arte.it | www.6arte.it | Maria De Toni 348.73 94 655
È possibile concordare con la segreteria una lezione di prova gratuita anche a ciclo già iniziato, con eventuale successiva iscrizione ad un costo ridotto.
Giocanto (6-10 anni)
“GIOCANTO”, corso proposto dalla dalla 6Arte Scuola di Canto e Musica di Vicenza, è un Progetto di educazione musicale, partica del canto e pratica corale all’unisono/a più voci, destinato agli alunni della Scuola Primaria.
Il progetto si propone di selezionare alcuni brani idonei a stimolare interessi di aspetto interdisciplinare e propone percorsi educativi attraverso il gioco, le cui regole richiedono l’apprendimento e il conseguente sviluppo delle abilità sopracitate, oltre a lasciare contemporaneamente ampio spazio alla creatività individuale. L’allievo avrà l’opportunità di familiarizzare da un lato con le note musicali, dall’altro con le tecniche basilari di canto; potrà inoltre acquisire consapevolezza nell’utilizzo della voce e della lettura musicale mediante l’ascolto, le figure ritmiche e le diverse forme melodiche. Gli alunni avranno inoltre l’opportunità di acquisire una buona consapevolezza dell’uso del proprio corpo (voce, espressività, ritmo, coordinazione motoria).
Per chi | bambini dai 6 ai 10 anni (Scuola Primaria)
Quando | il GIOVEDÌ (data di inizio da definire)
Dove | 6Arte – Via Div. Folgore 7/D – Vicenza
Durata | 10 lezioni della durata di 40 minuti ciascuna
Orario | Ore 18.30-19.10
Costo corso | € 150
Costo iscrizione | € 15
Info | segreteria@6arte.it | www.6arte.it | Maria De Toni 348.73 94 655
È possibile concordare con la segreteria una lezione di prova gratuita anche a ciclo già iniziato, con eventuale successiva iscrizione ad un costo ridotto.
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Perchè iscrivere un bambino ad un corso di musica?
Perchè iscrivere un bambino ad un corso di musica?
Prima di comincia, meglio sarà per il suo futuro.
Prima si comincia e meglio sarà per il suo futuro.
È dimostrato che è più facile educare il cervello alla musica durante l’infanzia.
Sono i bambini stessi che la sfruttano istintivamente per accrescere le capacità intellettuali;
l’udito si sviluppa prima della vista, il feto inizia a rispondere ai suoni dell’esterno a sole 18 settimane.
Gli effetti della musica sulla memoria.
Secondo i ricercatori, l’ascolto della musica durante la gestazione instilla ricordi duraturi.
Ad alcune donne in gravidanza per esempio, sono state fatte ascoltare delle canzoni riproposte ai figli solo dopo aver raggiunto il primo un anno di età. Risultato? I bambini manifestano un interesse più intenso e prolungato.
Alcuni dei primi ricordi del neonato sono legati alla musica:
Sappiamo che i bambini riconoscono brani che avevano sentito ancora dentro il grembo materno soprattutto le canzoni cantate dalla madre nel periodo di gravidanza, questo perché le vibrazioni della musica risuonano attraverso le ossa.
Perché a mio figlio potrebbe piacere un corso di musica?
I bambini di tenera età amano ascoltare la musica, decodificare I misteri del ritmo della melodia è la tonalità, tutto questo si rivela un bel gioco per piccole menti già nate in sintonia con i suoni.
La dottoressa Laurel Trainor (Direttrice dell’ Istituto Mc. Master di musica e neuroscienze Mc. Master University Hamilton Canada) ha voluto effettuare un esperimento su di un campione di bambini durante primi mesi di vita per stabilire a che età iniziano a capire la struttura musicale.
Applicando degli elettrodi per monitorare l’attività cerebrale ed eseguendo una breve melodia composta di 4 note durante il quale a volte sostituiva solo l’ultima nota è riuscita a dimostrare che il cervello dei bimbi rispondeva ai cambiamenti melodici.
I risultati evidenziavano la loro naturale inclinazione per la musica e la capacità di scomporre le strutture per riconoscere non solo melodie semplici ma anche brani a loro familiari.
Possiamo quindi dire con certezza che anche un bimbo di 4 mesi si accorge quando la sequenza viene modificata dal ricercatore.
Gli effetti della musica sul linguaggio
Come noi adulti, i piccoli sanno riconoscere non solo le singole note ma anche il modo in cui si fondono per creare una struttura. Questo è importante per la musica, ma anche per il linguaggio.
Ogni volta che un bambino ascolta la musica, il cervello viene coinvolto in un processo emotivo e cognitivo e questo è un fenomeno che continua per tutta l’infanzia.
Perchè dovrei iscrivere il mio bimbo che ha poco più di 2 anni ad un corso di musica?
Nell’età evolutiva, la musica, è uno dei fattori che hanno rispetto profondo sulla formattazione del cervello. Se ascoltiamo della musica durante l’infanzia contribuiamo alla crescita del cervello e influenziamo positivamente il suo sviluppo cognitivo. Suonare uno strumento o cantare una canzone accresce il coinvolgimento del cervello rispetto al semplice ascolto.
Ora resta a noi genitori stabilire se sia più consigliabile affidare questo momento così delicato dell’evoluzione di nostro figlio a dei seri professionisti o lasciare tutto al caso.
Quanto fa bene la musica al mio bambino?
L’apprendimento della musica è un’attività che stimola più aree del cervello di qualsiasi altra attività dell’uomo.
La lettura dello spartito coinvolge aspetti positivi e spaziali collegati ai lobi parietali e occipitali, la coordinazione del movimento è gestita dal cervelletto e dalla corteccia motoria e premotoria.
Per eseguire una composizione musicale di qualunque difficoltà sia essa cantata o suonata è necessario ricordare in che punto del brano siamo e prevedere cosa verrà dopo; Funzioni che attivano l’ippocampo e la corteccia prefrontale.
Insomma si attiva una costellazione di funzioni che non si limitano ad un solo ambito.
Che vantaggi potrà avere mio figlio se partecipa ad un corso di musica per bambini?
Tutte le attività cerebrali favoriscono lo sviluppo dell’intelligenza. Le ricerche dimostrano che nei bambini che suonano uno strumento Il quoziente intellettivo può crescere di 7 punti
Secondo la dottoressa Laurel Trainor lo sviluppo della musica velocizza lo sviluppo dell’attenzione e questo avrà delle ripercussioni in qualsiasi ambito dell’apprendimento.
Dove posso trovare una scuola di musica che soddisfi queste esigenze?
Franco Tufano, direttore della 6Arte di Vicenza è da sempre molto sensibile a questo argomento e cura nel minimo dettaglio anche i corsi di musica per bambini. Presso la sua sede di Vicenza si avvale della collaborazione di docenti esperti preparati.
Unendo le loro competenze musicali e formative in ambito ORFF hanno dato vita al corso:
“Giocanto”: un opportunità per bambini di tenera età insieme alle loro mamme unica ed irripetibile che permette ai genitori di assistere attivamente durante le lezioni rendendosi conto in prima persona dei benefici ottenibili.
Quanto costa partecipare al corso di musica per bambini “Giocanto”?
Quanto sareste disposti a spendere per una attività che contribuisce in modo significativo allo sviluppo delle capacità cognitive in vostro figlio, sapendo che ciò che non farete oggi non potrà essere in nessun modo fatto in futuro?
Se ragionate in questo senso capirete facilmente che un occasione come questa non può sfuggire, il prezzo non è più un costo economico fine a se stesso ma si trasforma in investimento: Se le capacità cognitive di vostro figlio aumentano grazie a “GIOCANTO” anche il suo futuro apprendimento scolastico potrà trarne giovamento.
Il costo si rivela tuttavia ragionevole con un ottimo rapporto qualità – prezzo.
Quando posso portare il mio bambino ad un corso di musica della 6Arte?
Basta prendere appuntamento per una consulenza gratuita per sapere in quale orario giorno della settimana è possibile partecipare ad una lezione di prova gratuita.
Per saperne di più è possibile contattarci o visualizzare la pagina sui corsi 6arte!
Musica e bambini: Quando iniziare?
Musica e bambini
Dare ai bambini una concreta possibilità per godere della musica è il primo passo di un lungo percorso fatto di educazione e formazione della persona.
L’intento dev’essere quello di contribuire ad una crescita equilibrata del piccolo.
Ecco perché dovremmo tutti, indipendentemente dai nostri ruoli, partire dalla convinzione che solo questa indispensabile prerogativa potrà indicarci la giusta direzione durante la ricerca di un modo efficace per scegliere gli ascolti e le occasioni che la musica ci offre da proporre al bimbo.
Qualche consiglio?
1) Il rapporto tra loro e la musica, inizia in tenera età
Molti genitori ci chiedono qual è il momento giusto per far avvicinare i bambini alla musica. La nostra risposta è subito.
Non esiste l’età adatta per iniziare l’avvicinamento del bimbo alla musica, è invece consigliato farlo sin dalla più tenera età anche se l’impressione è che lui non possa capire.
Ovvio che se vogliamo che i nostri sforzi educativi siano veramente efficaci è necessario che ogni iniziativa deve corrispondere ad una adeguata proposta didattica o educativa. Per questo motivo, nella nostra scuola, abbiamo dei corsi dedicati ai più piccoli.
Condividere con i bambini la vostra passione per la musica.
Permettere per esempio al nostro piccolo di prendere in mano una chitarra e concedergli di giocarci non è un’azione sbagliata, questo tuttavia non significa avvicinarlo alla musica, per un genitore, la migliore iniziativa consiste nel condividere con lui esperienze musicali di vario genere come ad esempio il ballo, il canto o il semplice ascolto della musica condividendo emozioni e stimoli.
Questa attività ovviamente non va confusa con l’ascolto passivo della radio mentre passiamo l’aspirapolvere o il dare il via ad una playlist di canzoni per bambini mentre prepariamo il pranzo pensando che tale repertorio sia adatto alla loro formazione musicale, sarebbe altresì auspicabile fare ascoltare o possibilmente ascoltare insieme a lui una nutrita scelta di generi musicali, dai più semplici ai più complessi come ad esempio la musica classica o il jazz.
2) Ascoltate musica e cantate con loro
Pur essendo auspicabile l’ascolto di musica colta fin dai primi giorni, è buona cosa essere ragionevoli, evitate di lasciare il vostro piccolo di fronte alla radio mentre viene trasmessa un opera di Dmitrij Šostakovič, molto meglio alternare piccoli momenti magari collegandoli ad un semplice racconto inventato che segua le sensazioni e gli stimoli generati dalla musica.
Mettersi in gioco assieme ai vostri piccoli potrebbe rappresentare un ottima attività ludico educativa per voi e per loro partecipando a spettacoli dal vivo, o meglio ancora iscrivendovi ai corsi di musica per i più piccoli dei quali esiste un ampia scelta, o ancora dedicare un po’ del nostro tempo in casa all’ascolto di musica, al canto, alle letture il tutto in un clima gioviale e rilassato.
Musicisti e pedagogisti promuovono quotidianamente l’importanza del ruolo di un genitore durante il percorso di educazione musicale puntando il dito proprio sul ruolo determinante che la musica ha nello sviluppo delle abilità comunicative del soggetto.
3) Iscrivete i bambini ad un corso di musica dedicato, scegliendo con attenzione la scuola di musica
Intraprendere un corso di musica deve rappresentare un’esperienza piacevole e appagante, scegliete quindi la scuola di musica più adatta alle vostre esigenze con consapevolezza.
Scegliete quindi delle realtà formative che prevedano le varie fasce d’età inserendo il vostro piccolo nella fascia più coerente alle sue abilità.
Per fare ciò avvaletevi della consulenza di professionisti del settore e verificate che i docenti siano preparati in tal senso. Non confondete l’animazione e i giochi del doposcuola con corsi specifici per lo sviluppo delle abilità musicali.
Leggete bene il programma offerto:
A partire dai 3 anni i corsi devono prevedere l’utilizzo dello strumentario ORFF e l’uso della voce, solo al di sopra dei 4 anni è possibile iniziare percorsi più strutturati ma pur sempre graduali.
Dai 6 anni in poi, laddove si evidenzi una spiccata tendenza ad uno strumento musicale specifico sarà possibile iniziare l’avvicinamento allo strumento prescelto con un approccio immediatamente pratico che dia fin da subito all’allievo piccole soddisfazioni nel toccare e suonare lo strumento stesso, affiancando al corso pratico anche le lezioni teoriche che permettano un buon sviluppo dell’orecchio melodico e del senso ritmico parallelamente alla lettura e scrittura della musica, sia mediante pentagramma sia attraverso la creazione di semplici melodie inventate suonate o cantate
Studiare musica attinente alle abilità d’ascolto del bimbo si rivela un ottima prerogativa.
Se siete alla ricerca di un corso di canto o musica dedicato ai bambini e ragazzi, consultate le nostre proposte. Troverete tutte le informazioni necessarie e se lo desiderate è possibile seguire una prima lezione di prova gratuita!
4) Assecondate le preferenze del bambino
La scelta dello strumento dev’essere guidata e corrispondere alle preferenze del bambino e non dei sogni di un genitore.
Ovviamente, va da se che per poter scegliere, un bambino dovrebbe poter prima avere la possibilità di provare più strumenti possibile, e in tal senso una buona propedeutica fa al caso nostro, se però il bimbo non ha ancora deciso, meglio optare per gli strumenti più diffusi come per esempio chitarra o pianoforte o ancora il canto per poi eventualmente cambiare nel caso in cui scoccasse la scintilla e si rivelasse palese una forte inclinazione per uno strumento piuttosto che un altro.
L’offerta didattica della scuola dev’essere in ogni caso ben chiara e finalizzata a scopi ben specifici, insegnare la musica ai bambini richiede grande impegno preparazione pedagogica e nel contempo musicale, esperienza e creatività.
Ogni bimbo è unico e come tale dev’essere seguito per poter dare spazio alla sua creatività che prima o poi si trasformerà in Arte.
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L’arte fa bene ai bambini
L'arte fa bene ai bambini
Il rapporto tra bambini e arte
Comunicare con la musica, i disegni ed i colori libera la mente, rende più consapevoli educando al senso dell’eleganza dell’animo. Ecco il giusto percorso per legare le due parole: “bambini e arte” riuscendo in questo modo a portarli alle mostre e ai concerti.
L’arte fa bene ai bambini: eleva il loro spirito e li rende consapevoli della loro creatività. l’arte risveglia lo spirito di osservazione e l’analisi, si rivela quindi una sorgente di energia che attiva la mente. Recenti studi dimostrano che i bambini in contatto con le attività artistiche ottengono migliori risultati sul campo didattico, li bambini ad avere fiducia in loro stessi perché aiuta a percepire la realtà autonomamente generando un’opinione personale.
A trarne maggior beneficio sono i più piccoli, attraverso il disegno, riescono ad esprimere le emozioni con un linguaggio vicino a loro, fatto non solo di parole ma anche di colori e forme. A questa età, i colori ed i pennelli aiutano a sviluppare manualità e coordinamento. Ecco perché diventa importante seguire dei pratici consigli:
1) Valutare le attitudini del piccolo
Egli è incline all’arte non solo quando riesce bene nel disegno, ma anche quando si applica e si impegna. Deve investire del tempo, provare essenze diverse, insomma deve appassionarsi. La conseguenza di un processo creativo offre sempre buoni risultati. Se il bimbo si applica nella realizzazione di una piccola opera d’arte è probabile che gli riuscirà meglio. Tuttavia se si distrae facilmente dal foglio molto probabilmente non ha ancora individuato la sua vera ispirazione.
2) Stimolare il suo interesse
Cercando di coinvolgere i suoi amichetti si favorisce lo spirito di gruppo che trascina anche i soggetti più pigri. Anche illustrare una scena della sua favola preferita è un ottimo stimolo. È importante promuovere l’inventiva, non dargli semplicemente carta e pennarelli mettendo a sua disposizione più strumenti possibili ad esempio pennarelli, colori a cera, pastelli e tempere uniti ad elementi colti in natura come foglie, pigne e sassolini.
3) Preparalo prima di portarlo al museo
Qualche giorno prima di andare al museo con il tuo bambino, incuriosiscilo. Raccontagli chi era, come dipingeva e come ha vissuto l’artista dei quadri esposti. Fallo avvicinare al suo modo di comunicare e allo stile con cui l’artista usa i colori e le linee. Solo così il tuo bambino prenderà subito familiarità con il linguaggio comunicativo degli artisti. Non dimenticare di acquistare un libro al bookshop della mostra da tenere come ricordo di questa splendida esperienza.
4) Promuovi il suo senso critico
Poni attenzione al pensiero artistico del tuo bambino, lo aiuterà ad affidarsi al suo spirito di osservazione ed infine ad usarlo. Nell’arte il bambino riesce a vedere quello che spesso sfugge agli adulti. Coglie sfumature che gli adulti non sono più abituati a notare grazie alla sua ingenuità. Se non lo influenziamo mentre esprime il suo parere, sarà in capace di stupirci.
5) Non dare importanza alla forma ma alla sostanza
L’arte non è solo uno strumento per capire il mondo che ci circonda ma una porta per entrare nel nostro spazio interiore. Quando un bimbo disegna, piuttosto che dargli dei suggerimenti ad esempio per migliorare il risultato, è bene valorizzare il suo punto di vista. É importante chiedergli come lo ha realizzato piuttosto che indurlo a descrivere motivando il suo impegno con i complimenti! Se si sentirà lodato si rassicurerà incamminandosi sulla la strada che porta alla passione.
6) Lascialo sperimentare
Chi lo dice che il prato è verde e il limone è giallo? Correggere ciò che noi stabiliamo non sia corretto è uno degli errori più diffusi. Quando loro usano gli album da colorare lasciamoli provare, sperimentare e soprattutto sbagliare. È piuttosto preferibile far vedere loro quadri in cui ci siano dei prati verdissimi e limoni giallissimi come modelli dai quali prendere spunti. In questo modo i bambini si accorgeranno di come sia un arte l’uso dei colori.
7) E se la sua opera non è poi riuscita così bene?
Sarà lui stesso ad accorgersene. L’esperienza del riprovarci, rinnovarsi, trovare un metodo diverso per ottenere l’obbiettivo saranno tutte esperienze utili al suo futuro di artista.
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