Scuole di musica a Vicenza
Scuole di musica quale scegliere?
Scuole di musica e conservatorio
L’unica struttura italiana ad oggi in grado di rilasciare diploma riconosciuto è il conservatorio; d’altra parte, le scuole di musica private da lungo tempo operano nel settore avendo maturato in questo modo un’ esperienza invidiabile. La scelta è legata agli obbiettivi finali piuttosto che al prestigio della scuola di musica che si sceglie. Meglio identificare quella più adatta in base alle proprie esigenze.
Scuole di musica per mio figlio di 3 anni.
Fin dalla nascita l’udito si sviluppa prima ancora della vista e del tatto. La musica stimola lo sviluppo cognitivo dei bambini; per questo è consigliabile frequentare corsi di musica propedeutica prima possibile.
Scuola di musica per mio figlio di 8 – 10 anni.
È importante porsi una domanda:
“Chi promuove questa iniziativa io o mio figlio?” In ambedue i casi, l’indirizzo accademico è sconsigliato; questo perché se da una parte un corso di musica può solo giovare alle abilità intellettive, dall’altro richiede impegno e costanza. Sforzi che potrebbero non essere giustificati dalle piccole soddisfazioni dei primi tempi. Un insegnante ha il compito di coinvolgere l’allievo, ma quando la musica non è gradita il rischio è di odiarla. Meglio quindi iniziare frequentando corsi collettivi generici in una scuola di musica per entrare in contatto con il talento ben prima di stabilire quale sia lo strumento musicale più adatto ad esprimerlo.
Scuola di musica per mio figlio adolescente che suona la chitarra.
Anche se il ragazzo manifesta già una forma di interesse non è detto che la passione sia matura per un percorso importante. Può sembrare strano ma l’indirizzo accademico si rivela ancora una volta prematuro. Questo perché esso richiede dedizione e rinunce. Meglio una buona scuola di musica privata che all’occorrenza possa preparare per gli esami di ammissione al conservatorio.
Scuola di musica per adulti.
Lo studio della musica porta grandi benefici a qualsiasi età, quindi alla domanda:
“Sono troppo vecchio?” la risposta giusta è sempre “no”. Potrebbe essere d’ aiuto stabilire prima gli obbiettivi da porsi. Per acquisire abilità eccelse è necessario iniziare molto presto, tuttavia ciò non preclude la possibilità di imparare a suonare uno strumento o cantare in maniera dignitosa a tutte le età. La qualità di preparazione ottenibile è condizionata da motivazione e tempo a disposizione; tuttavia una scuola di musica aiuta sempre l’autodidatta a raggiungere più velocemente i propri obbiettivi.
Scuole di musica per bambini/ragazzi dotati e talentuosi.
In questo caso è consigliabile il conservatorio; ma non prima di aver raggiunto un livello di propedeutica adeguato. Diversamente da ciò che accade nelle scuole di musica, il conservatorio non è accessibile a tutti. L’ammissione prevede un esame nel quale l’allievo deve dimostrare esperienze musicali pregresse. Generalmente la predisposizione allo studio accademico della musica è evidente già nei primi anni di primaria. In questi casi è consigliabile iscrivere il ragazzo ad una scuola di musica privata che lo prepari all’esame per l’ammissione al conservatorio.
Conclusioni
L’approfondimento della musica richiede grandi doti intellettive, capacità raggiungibili con dedizione e costanza. Non è pensabile l’ottenimento di risultati eccellenti senza prima intraprendere un percorso importante. Tuttavia, la scuola di musica privata può rivelarsi un ottima opportunità per amatori che non intendono rinunciare a questa meravigliosa forma d’arte. In conclusione è importante avere sempre le idee molto chiare su quali siano gli obbiettivi da porsi in relazione all’età, tempo a disposizione e livello di motivazione.
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Perchè iscrivere un bambino ad un corso di musica?
Perchè iscrivere un bambino ad un corso di musica?
Prima di comincia, meglio sarà per il suo futuro.
Prima si comincia e meglio sarà per il suo futuro.
È dimostrato che è più facile educare il cervello alla musica durante l’infanzia.
Sono i bambini stessi che la sfruttano istintivamente per accrescere le capacità intellettuali;
l’udito si sviluppa prima della vista, il feto inizia a rispondere ai suoni dell’esterno a sole 18 settimane.
Gli effetti della musica sulla memoria.
Secondo i ricercatori, l’ascolto della musica durante la gestazione instilla ricordi duraturi.
Ad alcune donne in gravidanza per esempio, sono state fatte ascoltare delle canzoni riproposte ai figli solo dopo aver raggiunto il primo un anno di età. Risultato? I bambini manifestano un interesse più intenso e prolungato.
Alcuni dei primi ricordi del neonato sono legati alla musica:
Sappiamo che i bambini riconoscono brani che avevano sentito ancora dentro il grembo materno soprattutto le canzoni cantate dalla madre nel periodo di gravidanza, questo perché le vibrazioni della musica risuonano attraverso le ossa.
Perché a mio figlio potrebbe piacere un corso di musica?
I bambini di tenera età amano ascoltare la musica, decodificare I misteri del ritmo della melodia è la tonalità, tutto questo si rivela un bel gioco per piccole menti già nate in sintonia con i suoni.
La dottoressa Laurel Trainor (Direttrice dell’ Istituto Mc. Master di musica e neuroscienze Mc. Master University Hamilton Canada) ha voluto effettuare un esperimento su di un campione di bambini durante primi mesi di vita per stabilire a che età iniziano a capire la struttura musicale.
Applicando degli elettrodi per monitorare l’attività cerebrale ed eseguendo una breve melodia composta di 4 note durante il quale a volte sostituiva solo l’ultima nota è riuscita a dimostrare che il cervello dei bimbi rispondeva ai cambiamenti melodici.
I risultati evidenziavano la loro naturale inclinazione per la musica e la capacità di scomporre le strutture per riconoscere non solo melodie semplici ma anche brani a loro familiari.
Possiamo quindi dire con certezza che anche un bimbo di 4 mesi si accorge quando la sequenza viene modificata dal ricercatore.
Gli effetti della musica sul linguaggio
Come noi adulti, i piccoli sanno riconoscere non solo le singole note ma anche il modo in cui si fondono per creare una struttura. Questo è importante per la musica, ma anche per il linguaggio.
Ogni volta che un bambino ascolta la musica, il cervello viene coinvolto in un processo emotivo e cognitivo e questo è un fenomeno che continua per tutta l’infanzia.
Perchè dovrei iscrivere il mio bimbo che ha poco più di 2 anni ad un corso di musica?
Nell’età evolutiva, la musica, è uno dei fattori che hanno rispetto profondo sulla formattazione del cervello. Se ascoltiamo della musica durante l’infanzia contribuiamo alla crescita del cervello e influenziamo positivamente il suo sviluppo cognitivo. Suonare uno strumento o cantare una canzone accresce il coinvolgimento del cervello rispetto al semplice ascolto.
Ora resta a noi genitori stabilire se sia più consigliabile affidare questo momento così delicato dell’evoluzione di nostro figlio a dei seri professionisti o lasciare tutto al caso.
Quanto fa bene la musica al mio bambino?
L’apprendimento della musica è un’attività che stimola più aree del cervello di qualsiasi altra attività dell’uomo.
La lettura dello spartito coinvolge aspetti positivi e spaziali collegati ai lobi parietali e occipitali, la coordinazione del movimento è gestita dal cervelletto e dalla corteccia motoria e premotoria.
Per eseguire una composizione musicale di qualunque difficoltà sia essa cantata o suonata è necessario ricordare in che punto del brano siamo e prevedere cosa verrà dopo; Funzioni che attivano l’ippocampo e la corteccia prefrontale.
Insomma si attiva una costellazione di funzioni che non si limitano ad un solo ambito.
Che vantaggi potrà avere mio figlio se partecipa ad un corso di musica per bambini?
Tutte le attività cerebrali favoriscono lo sviluppo dell’intelligenza. Le ricerche dimostrano che nei bambini che suonano uno strumento Il quoziente intellettivo può crescere di 7 punti
Secondo la dottoressa Laurel Trainor lo sviluppo della musica velocizza lo sviluppo dell’attenzione e questo avrà delle ripercussioni in qualsiasi ambito dell’apprendimento.
Dove posso trovare una scuola di musica che soddisfi queste esigenze?
Franco Tufano, direttore della 6Arte di Vicenza è da sempre molto sensibile a questo argomento e cura nel minimo dettaglio anche i corsi di musica per bambini. Presso la sua sede di Vicenza si avvale della collaborazione di docenti esperti preparati.
Unendo le loro competenze musicali e formative in ambito ORFF hanno dato vita al corso:
“Giocanto”: un opportunità per bambini di tenera età insieme alle loro mamme unica ed irripetibile che permette ai genitori di assistere attivamente durante le lezioni rendendosi conto in prima persona dei benefici ottenibili.
Quanto costa partecipare al corso di musica per bambini “Giocanto”?
Quanto sareste disposti a spendere per una attività che contribuisce in modo significativo allo sviluppo delle capacità cognitive in vostro figlio, sapendo che ciò che non farete oggi non potrà essere in nessun modo fatto in futuro?
Se ragionate in questo senso capirete facilmente che un occasione come questa non può sfuggire, il prezzo non è più un costo economico fine a se stesso ma si trasforma in investimento: Se le capacità cognitive di vostro figlio aumentano grazie a “GIOCANTO” anche il suo futuro apprendimento scolastico potrà trarne giovamento.
Il costo si rivela tuttavia ragionevole con un ottimo rapporto qualità – prezzo.
Quando posso portare il mio bambino ad un corso di musica della 6Arte?
Basta prendere appuntamento per una consulenza gratuita per sapere in quale orario giorno della settimana è possibile partecipare ad una lezione di prova gratuita.
Per saperne di più è possibile contattarci o visualizzare la pagina sui corsi 6arte!
Musica e bambini: Quando iniziare?
Musica e bambini
Dare ai bambini una concreta possibilità per godere della musica è il primo passo di un lungo percorso fatto di educazione e formazione della persona.
L’intento dev’essere quello di contribuire ad una crescita equilibrata del piccolo.
Ecco perché dovremmo tutti, indipendentemente dai nostri ruoli, partire dalla convinzione che solo questa indispensabile prerogativa potrà indicarci la giusta direzione durante la ricerca di un modo efficace per scegliere gli ascolti e le occasioni che la musica ci offre da proporre al bimbo.
Qualche consiglio?
1) Il rapporto tra loro e la musica, inizia in tenera età
Molti genitori ci chiedono qual è il momento giusto per far avvicinare i bambini alla musica. La nostra risposta è subito.
Non esiste l’età adatta per iniziare l’avvicinamento del bimbo alla musica, è invece consigliato farlo sin dalla più tenera età anche se l’impressione è che lui non possa capire.
Ovvio che se vogliamo che i nostri sforzi educativi siano veramente efficaci è necessario che ogni iniziativa deve corrispondere ad una adeguata proposta didattica o educativa. Per questo motivo, nella nostra scuola, abbiamo dei corsi dedicati ai più piccoli.
Condividere con i bambini la vostra passione per la musica.
Permettere per esempio al nostro piccolo di prendere in mano una chitarra e concedergli di giocarci non è un’azione sbagliata, questo tuttavia non significa avvicinarlo alla musica, per un genitore, la migliore iniziativa consiste nel condividere con lui esperienze musicali di vario genere come ad esempio il ballo, il canto o il semplice ascolto della musica condividendo emozioni e stimoli.
Questa attività ovviamente non va confusa con l’ascolto passivo della radio mentre passiamo l’aspirapolvere o il dare il via ad una playlist di canzoni per bambini mentre prepariamo il pranzo pensando che tale repertorio sia adatto alla loro formazione musicale, sarebbe altresì auspicabile fare ascoltare o possibilmente ascoltare insieme a lui una nutrita scelta di generi musicali, dai più semplici ai più complessi come ad esempio la musica classica o il jazz.
2) Ascoltate musica e cantate con loro
Pur essendo auspicabile l’ascolto di musica colta fin dai primi giorni, è buona cosa essere ragionevoli, evitate di lasciare il vostro piccolo di fronte alla radio mentre viene trasmessa un opera di Dmitrij Šostakovič, molto meglio alternare piccoli momenti magari collegandoli ad un semplice racconto inventato che segua le sensazioni e gli stimoli generati dalla musica.
Mettersi in gioco assieme ai vostri piccoli potrebbe rappresentare un ottima attività ludico educativa per voi e per loro partecipando a spettacoli dal vivo, o meglio ancora iscrivendovi ai corsi di musica per i più piccoli dei quali esiste un ampia scelta, o ancora dedicare un po’ del nostro tempo in casa all’ascolto di musica, al canto, alle letture il tutto in un clima gioviale e rilassato.
Musicisti e pedagogisti promuovono quotidianamente l’importanza del ruolo di un genitore durante il percorso di educazione musicale puntando il dito proprio sul ruolo determinante che la musica ha nello sviluppo delle abilità comunicative del soggetto.
3) Iscrivete i bambini ad un corso di musica dedicato, scegliendo con attenzione la scuola di musica
Intraprendere un corso di musica deve rappresentare un’esperienza piacevole e appagante, scegliete quindi la scuola di musica più adatta alle vostre esigenze con consapevolezza.
Scegliete quindi delle realtà formative che prevedano le varie fasce d’età inserendo il vostro piccolo nella fascia più coerente alle sue abilità.
Per fare ciò avvaletevi della consulenza di professionisti del settore e verificate che i docenti siano preparati in tal senso. Non confondete l’animazione e i giochi del doposcuola con corsi specifici per lo sviluppo delle abilità musicali.
Leggete bene il programma offerto:
A partire dai 3 anni i corsi devono prevedere l’utilizzo dello strumentario ORFF e l’uso della voce, solo al di sopra dei 4 anni è possibile iniziare percorsi più strutturati ma pur sempre graduali.
Dai 6 anni in poi, laddove si evidenzi una spiccata tendenza ad uno strumento musicale specifico sarà possibile iniziare l’avvicinamento allo strumento prescelto con un approccio immediatamente pratico che dia fin da subito all’allievo piccole soddisfazioni nel toccare e suonare lo strumento stesso, affiancando al corso pratico anche le lezioni teoriche che permettano un buon sviluppo dell’orecchio melodico e del senso ritmico parallelamente alla lettura e scrittura della musica, sia mediante pentagramma sia attraverso la creazione di semplici melodie inventate suonate o cantate
Studiare musica attinente alle abilità d’ascolto del bimbo si rivela un ottima prerogativa.
Se siete alla ricerca di un corso di canto o musica dedicato ai bambini e ragazzi, consultate le nostre proposte. Troverete tutte le informazioni necessarie e se lo desiderate è possibile seguire una prima lezione di prova gratuita!
4) Assecondate le preferenze del bambino
La scelta dello strumento dev’essere guidata e corrispondere alle preferenze del bambino e non dei sogni di un genitore.
Ovviamente, va da se che per poter scegliere, un bambino dovrebbe poter prima avere la possibilità di provare più strumenti possibile, e in tal senso una buona propedeutica fa al caso nostro, se però il bimbo non ha ancora deciso, meglio optare per gli strumenti più diffusi come per esempio chitarra o pianoforte o ancora il canto per poi eventualmente cambiare nel caso in cui scoccasse la scintilla e si rivelasse palese una forte inclinazione per uno strumento piuttosto che un altro.
L’offerta didattica della scuola dev’essere in ogni caso ben chiara e finalizzata a scopi ben specifici, insegnare la musica ai bambini richiede grande impegno preparazione pedagogica e nel contempo musicale, esperienza e creatività.
Ogni bimbo è unico e come tale dev’essere seguito per poter dare spazio alla sua creatività che prima o poi si trasformerà in Arte.
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Musica e benessere
Musica e Benessere
La musica è fonte di benessere, per la mente ed il corpo
Sono passati molti anni ormai da quando iniziarono i primi studi sugli effetti benefici che la musica porta offre al corpo e alla mente, pensate che già nel 530 A.C. Pitagora definiva la musica una attività eccellente per l’individuo che si dedica ad essa in modo adeguato. Egli considerava l’attività musicale come un modo molto efficace per ottenere la “catarsi; ovvero il termine con cui egli stesso definiva la pratica musicale quale metodo di cura per molti disturbi della persona.
Si narra che nel periodo primaverile egli faceva sedere un liricine al centro e intorno un cerchio formato da cantori che cantavano dei peani accompagnandosi con la lira. Pitagora era certo che tale attività generasse gioia armonia ordine interiore. Ognuno di noi dovrebbe dedicarsi all’ascolto della musica fin dalla più tenera età e laddove possibile imparare a suonare uno strumento. I suoni distendono, e contribuiscono in sensibilmente alla crescita delle cellule cerebrali. I benefici sono tantissimi e vari.
É scientificamente provato che la musica favorisce il benessere e riduce disturbi come:
- Lievi depressioni
- Disagi allo stomaco
- Ansia
- Insonnia
- Stanchezza
- Stress
L’arpa: Uno strumento di appagamento
L’arpa, assieme a molti altri strumenti, emette onde Alfa. Fu dimostrato già in antichità, che tali onde generano equilibrio, la vera responsabile di tutto ciò porta il nome di risonanza. Quando si genera la risonanza, tutti i corpi vibrano sulla stessa frequenza in altre parole: in armonia. È la risonanza che ad esempio, può generare effetti benefici sul nostro cervello contrastando eventuali condizioni di squilibrio tra i due emisferi:
l’emisfero destro prevalentemente impegnato nelle attività creative e l’emisfero sinistro nel quale si svolgono le attività relative al linguaggio, la scrittura e al calcolo.
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Come diventare un cantante Trap
Come diventare un cantante trap
La tecnica vocale per diventare un cantante Trap
La tecnica vocale nell’ambito della musica trap non richiede grandi abilità. Il focus di questo genere musicale è impostato sul messaggio intrinseco che tratta argomentazioni vicine al pensiero e alle esigenze di un pubblico prettamente adolescenziale.
Per cantare la trap è sufficiente disporre di una buona abilità nell’articolare le parole in modo chiaro e veloce nonché di una perfetta padronanza ritmica.
In merito alla voce intesa come: coordinazione tra respirazione, attività cordale e risuonatori, atti ad ottenere una corretta emissione”, si potrebbe dire che non siano necessari grandi accorgimenti particolari, questo perché le melodie sono estremamente essenziali e non richiedono grandi abilità in tal senso.
Tra i suoi allievi più importanti troviamo: Johanna Wagner, Jenny Lind ed Erminia Frezzolini.
Le sue regole enunciate per il passaggio di registro, lo studio della vocalizzazione, e la respirazione costale diaframmatica mantengono ad oggi invariata al loro validità malgrado siano state al centro di svariate discussioni nel corso dei decenni.
Sembrerebbe addirittura che il declino di molte illustri voci femminili nella prima metà del XX secolo, e di quelle maschili, dagli anni ’50 in poi fosse causato dal mancato rispetto delle regole fondamentali da lui scoperte a metà del 1800
L’estensione vocale richiesta dalla maggior parte delle melodie scritte per cantare musica trap è pressoché simile a quella della prosodia quindi non richiede capacità esecutive eccelse in tal senso.
L’intonazione viene controllata elettronicamente mediante delle applicazioni software denominate “Pitch correction” delle più svariate marche, le quali conferiscono alla voce stessa quell’effetto sonoro tipico delle voci trap.
Le qualità vocali spesso non sono prese in considerazione dall’interprete. In molti casi, per esigenze interpretative il confine tra cantato e “rappato” è davvero sottile.
Lezioni di canto per la trap
Ogni genere musicale, nel bene e nel male necessita di abilità esecutive. La trap in particolare richiede comunque una buona padronanza del ritmo, dell’articolazione, e della respirazione.
Questo perché si presume che un cantante trap abbia prima o poi l’esigenza di esibirsi sul palco per tempi prolungati senza rischiare di stressare inutilmente l’apparato fonatorio.
Diventa quindi necessario avere la conoscenza e padronanza di tutti quegli accorgimenti ed automatismi utili ad ottenere una corretta impostazione vocale, accorgimenti che solo mediante un serio e preparato docente di canto si possono ottenere.
Sei sicuro che la musica Trap possa davvero lanciarti nel mondo dello spettacolo?
In apparenza si; tentare la fortuna non è mai sbagliato se aspiriamo ad una carriera “mordi e fuggi”, certo è che per riuscire a sfondare nella Trap ad oggi è necessario almeno un background di esperienza decennale in ambito hip pop, rap e relativi sottogeneri musicali che ti permetta di conoscere le tendenze passate e quelle attuali e poter quindi prevedere quale sia il percorso stilistico da intraprendere nell’immediato futuro e riuscire infine a produrre brani che utilizzino lo stesso linguaggio pur proponendo qualcosa di innovativo.
A tutto questo va aggiunta il tuo contributo che consiste nel creare un discreto numero di provini da presentare a candidati produttori INDI che vogliano investire sul tuo talento.
Come vedi nulla di tutto ciò che ti è stato detto dai mass media ad oggi corrisponde alla realtà
Non possiamo dire se la Trap entrerà nella storia e durerà negli anni come per esempio è successo per il soul, certo è che quando un genere musicale diventa tendenza vuol dire che alle sue spalle ci sono persone che da almeno una decade stanno lavorando e sperimentando tale fenomeno.
Risulta estremamente difficile diventare esperti del settore al pari di chi lo ha creato senza aver alle proprie spalle un’esperienza equivalente.
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L’arte fa bene ai bambini
L'arte fa bene ai bambini
Il rapporto tra bambini e arte
Comunicare con la musica, i disegni ed i colori libera la mente, rende più consapevoli educando al senso dell’eleganza dell’animo. Ecco il giusto percorso per legare le due parole: “bambini e arte” riuscendo in questo modo a portarli alle mostre e ai concerti.
L’arte fa bene ai bambini: eleva il loro spirito e li rende consapevoli della loro creatività. l’arte risveglia lo spirito di osservazione e l’analisi, si rivela quindi una sorgente di energia che attiva la mente. Recenti studi dimostrano che i bambini in contatto con le attività artistiche ottengono migliori risultati sul campo didattico, li bambini ad avere fiducia in loro stessi perché aiuta a percepire la realtà autonomamente generando un’opinione personale.
A trarne maggior beneficio sono i più piccoli, attraverso il disegno, riescono ad esprimere le emozioni con un linguaggio vicino a loro, fatto non solo di parole ma anche di colori e forme. A questa età, i colori ed i pennelli aiutano a sviluppare manualità e coordinamento. Ecco perché diventa importante seguire dei pratici consigli:
1) Valutare le attitudini del piccolo
Egli è incline all’arte non solo quando riesce bene nel disegno, ma anche quando si applica e si impegna. Deve investire del tempo, provare essenze diverse, insomma deve appassionarsi. La conseguenza di un processo creativo offre sempre buoni risultati. Se il bimbo si applica nella realizzazione di una piccola opera d’arte è probabile che gli riuscirà meglio. Tuttavia se si distrae facilmente dal foglio molto probabilmente non ha ancora individuato la sua vera ispirazione.
2) Stimolare il suo interesse
Cercando di coinvolgere i suoi amichetti si favorisce lo spirito di gruppo che trascina anche i soggetti più pigri. Anche illustrare una scena della sua favola preferita è un ottimo stimolo. È importante promuovere l’inventiva, non dargli semplicemente carta e pennarelli mettendo a sua disposizione più strumenti possibili ad esempio pennarelli, colori a cera, pastelli e tempere uniti ad elementi colti in natura come foglie, pigne e sassolini.
3) Preparalo prima di portarlo al museo
Qualche giorno prima di andare al museo con il tuo bambino, incuriosiscilo. Raccontagli chi era, come dipingeva e come ha vissuto l’artista dei quadri esposti. Fallo avvicinare al suo modo di comunicare e allo stile con cui l’artista usa i colori e le linee. Solo così il tuo bambino prenderà subito familiarità con il linguaggio comunicativo degli artisti. Non dimenticare di acquistare un libro al bookshop della mostra da tenere come ricordo di questa splendida esperienza.
4) Promuovi il suo senso critico
Poni attenzione al pensiero artistico del tuo bambino, lo aiuterà ad affidarsi al suo spirito di osservazione ed infine ad usarlo. Nell’arte il bambino riesce a vedere quello che spesso sfugge agli adulti. Coglie sfumature che gli adulti non sono più abituati a notare grazie alla sua ingenuità. Se non lo influenziamo mentre esprime il suo parere, sarà in capace di stupirci.
5) Non dare importanza alla forma ma alla sostanza
L’arte non è solo uno strumento per capire il mondo che ci circonda ma una porta per entrare nel nostro spazio interiore. Quando un bimbo disegna, piuttosto che dargli dei suggerimenti ad esempio per migliorare il risultato, è bene valorizzare il suo punto di vista. É importante chiedergli come lo ha realizzato piuttosto che indurlo a descrivere motivando il suo impegno con i complimenti! Se si sentirà lodato si rassicurerà incamminandosi sulla la strada che porta alla passione.
6) Lascialo sperimentare
Chi lo dice che il prato è verde e il limone è giallo? Correggere ciò che noi stabiliamo non sia corretto è uno degli errori più diffusi. Quando loro usano gli album da colorare lasciamoli provare, sperimentare e soprattutto sbagliare. È piuttosto preferibile far vedere loro quadri in cui ci siano dei prati verdissimi e limoni giallissimi come modelli dai quali prendere spunti. In questo modo i bambini si accorgeranno di come sia un arte l’uso dei colori.
7) E se la sua opera non è poi riuscita così bene?
Sarà lui stesso ad accorgersene. L’esperienza del riprovarci, rinnovarsi, trovare un metodo diverso per ottenere l’obbiettivo saranno tutte esperienze utili al suo futuro di artista.
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